Gnosi e spiritualità cristiana
Gnosi e spiritualità cristiana
Chastel Blanc - Safita (Siria)
Donjon del castello templare
(foto di Paolo Lopane - 2001)
Thoros, principe armeno recatosi alla corte del re di Gerusalemme nel 1165, osservò stupito che di nessun castello incontrato lungo il tragitto aveva sentito dire ch’era della Corona: «Degli uni mi dicevano: ‘Sono del Tempio’; degli altri, invece, ‘sono dell’Ospedale’…». Particolarmente suggestivo era il castello che i Templari possedevano a Safita, in Siria, non lontano da Tortosa. Chiamato Chastel Blanc per il colore della pietra, fronteggiava le rocche ismailite di Qalaat al-Kahf e di Masiâf, nell’aspra regione del Gebel Aansarîyé. Guardando a sud-est, si intravedeva l’imponente sagoma del Krak des Chevaliers, castello ospitaliero costruito a ridosso dell’unico agevole passaggio da mare all’interno esistente allora fra la Turchia ed il nord della Palestina. A nord-est si scorgeva il profilo del castello di Marqab, fortezza musulmana caduta in mano ai Crociati al’inizio del XII secolo e ceduta agli Ospitalieri nel 1186. A sud-ovest, non lontano dalla costa, si stagliava il castello templare di al-‘Arimah, dai cui spalti si vedevano già scintillare le cime innevate del Libano Settentrionale. Erano i Templari, allora, i veri signori di quello che i trovieri chiamavano «li roiames de Surie».
da: "I Templari. Storia e leggenda"