Gnosi e spiritualità cristiana 

Studi storico - religiosi
Il presente sito nasce da un intento di condivisione e socializzazione di contenuti di studio che, inerenti prevalentemente la storia del pensiero cristiano eterodosso e la spiritualità degli Ordini monastico cavallereschi, vogliono ricondurre all'alveo della Storia temi divenuti oggetto di entertainment e materia di fantastoria. A studi, quindi, sulla genesi e la parabola degli Ordini militari – in primo luogo, l'Ordine dei Cavalieri del Tempio , si affiancano contributi sull'epopea cataro-albigese e sulle radici gnostiche e manichee del dualismo religioso dell'Età di Mezzo. Non mancano interventi di natura storico-letteraria: in tale àmbito, ampio spazio è dedicato alle tematiche dell'«amor cortese» e alla figura e all'opera di uno degli ultimi cantori del Sacro Amore: il poeta armeno Hrand Nazariantz, il "Poeta Cosmogonico", l'Aedo del Verbo che, candidato al premio Nobel nel 1953 per il "Grande Canto della Cosmica Tragedia", elevò a dolente metafora esistenziale la tragedia del suo popolo.
Opere di Paolo Lopane: 

 Lettere dal Ténéré

 I Templari. Storia e leggenda

 Dal Velo d'Iside al mistero del Graal. Il risveglio della gnosi nella Francia albigese

 I Catari. Dai roghi di Colonia all'eccidio di Montségur

 Hrand Nazariantz. Fedele d'amore  (Premio internazionale di Poesia e Letteratura  “Nuove Lettere”. Istituto Italiano di Cultura di Napoli)

 Insediamenti cavallereschi in Puglia. Templari, teutonici, ospitalieri

Chastel Blanc - Safita (Siria)

 Donjon del castello templare

 (foto di Paolo Lopane - 2001)

Thoros, principe armeno recatosi alla corte del re di Gerusalemme nel 1165, osservò stupito che di nessun castello incontrato lungo il tragitto aveva sentito dire ch’era della Corona: «Degli uni mi dicevano: ‘Sono del Tempio’; degli altri, invece, ‘sono dell’Ospedale’…». Particolarmente suggestivo era il castello che i Templari possedevano a Safita, in Siria, non lontano da Tortosa. Chiamato Chastel Blanc per il colore della pietra, fronteggiava le rocche ismailite di Qalaat al-Kahf e di Masiâf, nell’aspra regione del Gebel Aansarîyé. Guardando a sud-est, si intravedeva l’imponente sagoma del Krak des Chevaliers, castello ospitaliero costruito a ridosso dell’unico agevole passaggio da mare all’interno esistente allora fra la Turchia ed il nord della Palestina. A nord-est si scorgeva il profilo del castello di Marqab, fortezza musulmana caduta in mano ai Crociati al’inizio del XII secolo e ceduta agli Ospitalieri nel 1186. A sud-ovest, non lontano dalla costa, si stagliava il castello templare di al-‘Arimah, dai cui spalti si vedevano già scintillare le cime innevate del Libano Settentrionale. Erano i Templari, allora, i veri signori di quello che i trovieri chiamavano «li roiames de Surie».

 da: "I Templari. Storia e leggenda"